Tuesday, April 24, 2012

HINDUSTANI SANGEET

domenica 29 maggio 2012
Metricubi presenta:
HINDUSTANI SANGEET

 Concerto di musica classica dell’India del Nord

con Riccardo Battaglia (sarod) e Fabio Lazzarin (tabla)


Riccardo Battaglia presenta al sarod alcuni raga del repertorio classico indostano, accompagnato ai tabla da Fabio Lazzarin.

Nella musica classica indiana il raga è l’espressione musicale più elevata, più nobile. Il raga è un modello melodico dominato da precise regole estetiche volte all’evocazione di un particolare ambiente sonoro-emotivo. L’esecuzione del raga si apre con un’introduzione lenta e meditativa (alap), e si sviluppa in una composizione sempre più articolata ritmicamente che si conclude con una sezione molto veloce e brillante.

Il concerto è organizzato nell'ambito della rassegna "NATYAKALA: incontro con le tradizioni teatrali e musicali dell’India" in programma da marzo a giugno presso il CZ95 Centro Culturale Zittelle (Giudecca).
La rassegna, curata da Marianna Biadene e Fabio Lazzarin, prevede un fitto calendario di appuntamenti per avvicinare il pubblico al ricco patrimonio teatrale e musicale dell’India e, nel contempo, stimolare un dialogo tra artisti e operatori dello spettacolo già attivi nel territorio e interessati al confronto con i linguaggi artistici di altre culture.

Domenica 29 aprile
ore 15.30 - 17.00
Seminario di musica indostana (santoor) a cura di Fabio Lazzarin
presso il CZ95 Centro Culturale Zittelle – Giudecca

ore 20.30
HINDUSTANI SANGEET Concerto di musica classica dell’India del Nord

presso Metricubi - Campiello delle Erbe 2003, San Polo.

Per informazioni e il programma completo della rassegna:
natyakala-ve.blogspot/. it/


Per informazioni e iscrizioni:
Marianna Biadene tel .3465960083
email: marbiad@yahoo.co.uk

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apertura ore 19.30
inizio concerto ore 20.30

ingresso riservato soci Arci

Friday, April 20, 2012

LIMINAL una performance di Aaron Inker || Hacienda Sonora

sabato 21 aprile 2012 


Metricubi presenta

LIMINAL
una performance di Aaron Inker

progetto a cura di Lavina Spimpolo, Sonia Chianchiano e Monica Bosaro (Blue Velvet) in collaborazione con IUAV.

Ideato per celebrare il centenario della nascita di John Cage - figura cardine della musica musica d’avanguardia del ‘900 - la performance si propone di riflettere sui limiti dell’udibilità del suono attraverso la sperimentazione di forme alternative di fruizione e produzione sonora.

Compositore e teorico musicale, pioniere nell’ampliare il concetto di musica e responsabile del capovolgimento della modalità della sua esecuzione e fruizione, Cage riflette sui limiti del suono e del corpo per indagare l’impossibilità di un silenzio assoluto.
E' dalla constatazione di questo limite che parte la ricerca di AARON INKER, che con “Below 20 – Sound Museum of Silence” ricerca il tema del silenzio come paesaggio sonoro al di sotto dei venti decibel, configurandosi così in una collezione aperta di tracce di silenzi in un archivio on-line, BELOW 20.

Attraverso la produzione ed elaborazione di ciò che normalmente viene etichettato come disturbo o rumore di fondo, Aaron Inker sposterà l’attenzione, solitamente rivolta al suono prodotto dal performer, verso il suono prodotto dall'ambiente stesso.
Il progetto performativo consentirà al pubblico di sperimentare una fruizione non più passiva ma di catalizzare una “nuova” attenzione verso suoni inudibili o ai limiti dell’udibilità.

Apre l’evento "FreeErosionSound 3.0", un set live di ALESSANDRO RAGAZZO (Sound designer, Venezia) e INTERNO3 (Graphic designer, Venezia), esperimento sulla modificazione e distruzione del suono analogico e non, finalizzato alla “libera erosione del suono” prodotto da vecchi sistemi di riproduzione audio e video anni ’90.

L'evento, curato da Lavina Spimpolo, Sonia Chianchiano e Monica Bosaro, membri del gruppo Blue Velvet nato durante il laboratorio di tecniche di allestimento di Cornelia Lauf (Assistente Mara Ambrožič) presso il Corso di Laurea Magistrale di Arti visive della Facoltà IUAV di Venezia, è organizzato in collaborazione con Metricubi.

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AARON INKER, nato a Biella nel 1984, si è laureato in Comunicazione visiva e multimediale presso l’Accademia di Belle Arti di Novara e specializzato in Progettazione e produzione delle Arti Visive all’Università IUAV di Venezia.
inkerwarehouse.blogspot.com
20decibel.blogspot.it

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apertura ore 19.30
inizio performance ore 21.00

ingresso riservato soci ARCI

Thursday, April 12, 2012

DARK DARK DARK live @ TEATRO FONDAMENTA NUOVE

18 aprile 2012

Metricubi, in collaborazione con Teatro Fondamenta Nuove e Another Green, vi invita ad un concerto folk-pop, sintesi di linguaggi e nomadismo:

mercoledì 18 aprile, ore 21  

DARK DARK DARK 

live @ Teatro Fondamente Nuove


Clarinetto, banjo, fisarmonica, contrabbasso, piano e la voce inconfondibile di Nona Marie Invie.
Questi gli ingredienti del folk-pop orchestrale dei Dark Dark Dark, quintetto di Minneapolis in arrivo al Teatro Fondamenta Nuove, il cui disco Wild Go è tra le cose più avventurose e magiche ascoltate negli ultimi mesi, tracce che evocano gli scenari bucolici di una terra d'Albione ottocentesca, la dolce malinconia e il vagheggiare romantico della musica gitana. Il tutto shakerato con l'effervescenza del suono di New Orleans e le profondità acustiche del Midwest.
Sintesi di linguaggi e nomadismo, dunque; e non solo come cira stilistica ma anche come stile di vita. Lo conferma l'esperienza dei Dark Dark Dark nel progetto "Swimming Cities of the Switchback Sea" a cura dell'artista Swoon: una serie di zattere/installazioni realizzate con materiale di scarto, polistirolo e legno che nel 2008 hanno attraversato il fiume Hudson (tra le città di Troy e New York) e nel 2009 hanno fatto tappa sull'Adriatico e partendo da Koper (Slovenia), sono approdate a Venezia, portando alla Biennale performance galleggianti/itineranti e un forte messaggio ambientalista.

Non inganni però l'apparenza un po' hippy e l'aria strampalata dei nostri.
I Dark Dark Dark sono musicisti notevoli, e ciò che colpisce di più di ogni altra cosa in Wild Go è la maturità compositiva ed esecutiva: un'impostazione post-accademica e minimalista è il modus operandi che sottende l'album e dona ai pur rigogliosi arrangiamenti un tono asciutto e delicato, un'epicità mai ridondante.
Come un tornado in punta di piedi.
Se vi piacciono The National, Low e Black Heart Procession (band con le quali Dark Dark Dark hanno diviso il palco innumerevoli volte), ma anche le armonie vocali dei Fleet Foxes, la contaminazione di Beirut e le atmosfere sospese dei Beach House, ma anche se siete curiosi di immergervi in sonorità da sogno, questo è il concerto che fa per voi.


I DARK DARK DARK sono:
Kristen Marie Invie (piano, fisarmonica, voce)
Marshall LaCount (banjo, clarinetto, voce)
Walter McClements (tromba, fisarmonica)
Adam Wozniak (basso)
Mark Trecka (batteria)

Per info e biglietteria:
www.teatrofondamentanuove.it

graphics:  Tankboys

Wednesday, April 11, 2012

FABIO ORSI & Big Numbers live concert

sabato 14 aprile 2012
Metricubi è fiero di poter ospitare il live di un musicista elettroacustico celebrato in tutto il mondo.

Sabato 14 aprile
dalle 19.30

FABIO ORSI live
in apertura Big Numbers


Fabio Orsi è un giovane e talentuoso artista nato a Taranto e da qualche anno residente a Berlino.
Negli ultimi anni si è guadagnato le attenzioni dei media specializzati e della comunità artistica internazionale grazie ad una serie di uscite di altissimo livello distribuite su etichette di culto europee ed americane e ad una serie di concerti, partecipazioni a festivals, workshop ed installazioni sonore tutte di ottima fattura (per esempio ha recentemente tenuto un workshop di una settimana commissionato dalla città di Lussemburgo e completato un tour in Russia).
Tramite l’utilizzo combinato, e attento al minimo dettaglio, di field recordings, elettronica e stratificazioni di chitarra e vecchie tastiere, Fabio crea paesaggi sonori onirici ed emotivi di bellezza cristallina.
Il suo recente trasferimento nella capitale tedesca ha portato all’interno della sua musica, nata nell’oblio delle calde estati salentine, una maggiore attenzione verso la grandeur compositiva continentale e un riflesso incondizionato allo sfasamento metereologico del ritrovarsi immerso nel lungo e glaciale inverno berlinese.
Il risultato è Wo Ist Behle?, disco uscito per l’italianissima Boring Machines, che associa a rigidi e glaciali loops elettronici uno spleen in divenire, estatico e psichedelico, ma marziale ed implacabile come i migliori corrieri cosmici tedeschi.

"... un kraut dal gusto retrofuturista, cosmico e minimale come solo i corrieri teutonici hanno saputo essere, ma privo di quel senso pop che tanti ipnagogici d’ultima generazione danno a vedere. Wo Ist Behle diviene così una delle migliori prove di Orsi. Un perfetto bilanciamento tra le anime, rurale e urbana, isolazionista e cosmica, che lo caratterizzano come uno dei migliori artisti sulla piazza mondiale." 

SENTIREASCOLTARE

" Attraverso un rilascio lento e graduale, Wo ist behle? avanza inesorabile verso la ricerca di composizioni sempre più spoglie, acute, ma al tempo stesso porose. Quarantacinque minuti che pretendono un ascolto concentrato, con il pregio di non annoiare mai." 

HATE TV

" un disco aperto a mille influenze che vengono ordinate secondo uno schema ampio ma non dispersivo, segno della raggiunta maturità artistica del musicista." 

SODAPOP
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BIG NUMBERS

Zorbiter e solar_plex, dopo aver esplorato lo spazio profondo, decidono di tornare sulla terra e riportare suoni e luci che lì hanno trovato

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apertura ore 19.30
live di apertura ore 20.00
inizio concerto ore 21.00

ingresso riservato soci ARCI


evento in collaborazione con Another Green 

SVOLTE CELESTI

domenica 15 aprile 2012

Un laboratorio che non è un laboratorio, una prima sperimentazione di allestimento e decorazione collettivi sotto la guida di STUDIO FLUDD.

Atmosfere spaziali e suggestioni galattico-interstellari, tra Gagarin e l'handmade alla Gondry. Il futuro-dal-passato, per dare un nuovo look primaverile ai nostri amati Metricubi.

Porta le tue forbici arrotondate e il pranzo al sacco.
La merenda la offriamo noi!

15 aprile 2012
dalle ore 10.30
























Friday, April 6, 2012

Kino³ event: THE FUTURE un film di Miranda July - PRIMA ITALIANA

Giovedì 12 aprile

Metricubi, in collaborazione con il Circuito Cinema Comunale, e grazie al prezioso contributo di The Match Factory, vi invita ad una speciale serata-evento con Kino³, questa volta, eccezionalmente, presso il Cinema Giorgione, e vi presenta la prima italiana di

THE FUTURE
un film di Miranda July

PRIMA ITALIANA
Germania|USA, 2011, 91'
v.o. inglese, sottotitoli italiano

Sophie e Jason sono una coppia trentenne, vivono in un monolocale e passano molto tempo online. Decidono di adottare un gatto malato di nome Paw Paw che, come un neonato, avrà bisogno di cure costanti. Nonostante le loro buone intenzioni, Sophie e Jason sono terrorizzati dalla responsabilità e dalla perdita incombente della libertà. Trenta giorni li separano dall’arrivo di Paw Paw e decidono quindi di lasciare le occupazioni - che odiano - per perseguire i loro sogni. Sophie vuole preparare un video di danza da postare su internet e Jason vuole lasciare che la sua vita sia completamente determinata dal caso. Vivendo in due realtà spaventosamente sospese e diverse, Sophie e Jason dovranno fare i conti con il tempo, lo spazio e le loro anime per poter tornare a casa.


THE FUTURE
è l'ultimo film di Miranda July (Me and You and Everyone We Know, 2005). Presentato nel 2011 al Sundance Film Festival e al Festival di Berlino. Il film vede protagonisti la stessa July, Hamish Linklater e David Warshofsky e si avvale della collaborazione di Andrew Bird (già editor di Soul Kitchen e La Sposa Turca, di Fatih Akin) e della colonna sonora di Jon Brion (Se mi lasci ti cancello, Magnolia).


MIRANDA JULY
è un'artista, regista e scrittrice. I suoi lavori sono stati presentati in istituzioni come il Museum of Modern Art, il Guggenheim di New York e a due Biennali del Whitney. Il suo primo film, Me and You and Everyone We Know (2005) ha vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival e quattro premi al festival di Cannes, compreso il premio Camera d'Or. I suoi racconti sono apparsi su The Paris Review, Harper's Magazine e The New Yorker; il suo primo libro Tu più di chiunque altro, è stato pubblicato in più di venti paesi. Ha creato un sito web partecipativo con l'artista Harrell Fletcher, learningtoloveyoumore, seguito dalla pubblicazione di un libro; il lavoro fa ora parte della collezione del San Francisco Museum of Modern Art. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2009 con Eleven Heavy Things, un'installazione di sculture interattive.


giovedì 12 aprile
ore 21.00
Cinema Giorgione
- sala A
proiezione unica
biglietto tariffa unica € 5.00
ingresso vietato ai minori 18 anni

prevendite presso la biglietteria del Cinema Giorgione a partire da venerdì 6 aprile
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“Come nel suo debutto mozzafiato del 2005, Me and You and Everyone We Know, July crea un universo cinematografico fluido, abbastanza flessibile da abbracciare gli interessi preferiti dell'artista. Fa capolino nell'arte performativa e nella cultura internet e crea immagini perfette di una quotidianità soprannaturale. Una ragazzina si seppellisce letteralmente in un buco. La luna parla. Il mare si ferma. In The Future tutto è possibile.”
(Lisa Schwarzbaum, Entertainment Weekly, 16 agosto 2011)

“Quest'indagine meravigliosamente bizzarra della paura di una cosmica mancanza di significato è profondamente toccante e onesta”
(Aaron Hillis, The Village Voice, 25 maggio 2011)

“Miranda July è una specie di maga. Può prendere la storia di una coppia di trentenni che adottano un gatto ferito e trasformarla in una spettacolare allegoria della paura di crescere dell’internet generation.”
(Angela Watercutter, Wired, 3 agosto 2011)

“La complessità di The Future è tutta contenuta nel titolo che si riferisce, nello stesso tempo, ad una astrazione terrificante – un inconoscibile territorio delimitato dalla morte, dall’eternità e dalla fine del tempo - e ad un fatto concreto, banale. Che cosa hai intenzione di fare adesso?
E’ un’enorme, spaventosa domanda, ma la risposta può essere piccola e specifica. Usate la vostra immaginazione. Andate a vedere questo film.”
(A. O. Scott, New York Times 28 luglio 2011)

“July trascende la dimensione familiare prendendo una svolta in un modo surreale che sfiora la fantascienza. Incorpora fluidamente nella storia il linguaggio visivo della performance e della video arte, esplorando con profonda efficacia particolari emozioni, minuziosamente osservate, e allo stesso modo gioca con quello che il cinema indie narrativo americano può essere e fare.”
(Karina Longworth, L.A. Weekly, 4 agosto 2011)

“Miranda July non solo rievoca le qualità (e la qualità) del suo film di debutto, Me and You and Everyone We Know, ma le sviluppa in modi ricchi e affascinanti. […] L'intero film rende con successo una storia sulle terrificanti possibilità della vita, l'incertezza dell'amore e la certezza del passaggio del tempo. Il film di July è insieme accessibile - carico di momenti esilaranti e vincenti - e criptico - le linee del tempo sono contorte, con momenti di movimenti bizzarri e simboli misteriosi - ma è sempre innegabilmente suo.”
(James Rocchi, IndieWire, 23 gennaio 2011)